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Mercoledì a Strasburgo ho avuto un confronto con il Commissario agli aiuti umanitari Christos Stylianides sulla situazione dei rifugiati in Grecia e le risposte dell’Unione Europea, in particolare dopo lo sgombero del campo di Idomeni e la chiusura della rotta balcanica. Ho chiesto chiarimenti riguardo la situazione nei centri di accoglienza predisposti, dopo che varie ONG ci hanno segnalato preoccupanti condizioni igienico-sanitarie tra cui la mancanza di accesso a servizi essenziali, l’insufficienza del latte in polvere per i neonati nell’isola di Chios, l’assenza di reti antizanzare nei campi allestiti intorno a Salonicco. Il Commissario mi ha detto che sta lavorando a stretto contatto con il Ministro per l’immigrazione greco, affinché la situazione nei campi possa migliorare entro la fine di luglio, e che nel secondo round di contratti che la Commissione firmerà con i partner e le ONG verranno affrontate e colmate molte lacune emerse nell’implementazione del piano di aiuti. Ha sottolineato l’importanza dell’educazione nei campi e la particolare e vulnerabile situazione delle donne e dei bambini, su cui stanno lavorando con Save the Children. Gli ho ribadito che vedo positivamente il nuovo strumento predisposto dalla Commissione per intervenire sui bisogni umanitari all’interno dei confini dell’Unione, che è già operativo e mette a disposizione dei paesi in prima linea 700 mln di euro per i prossimi tre anni. Gli ho anche chiesto di assicurare una prospettiva di genere negli aiuti, perche alcune organizzazioni faticano ad acquistare kit sanitari per le donne coi fondi disponibili, e infine gli ho chiesto di insistere con le autorità greche affinché sia garantito il massimo accesso alle associazioni ed organizzazioni nei campi dove sono ospitate le persone, per poter garantire un livello di assistenza adeguata e di trasparenza sulle condizioni d’accoglienza.

 

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