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La commissione dell’Europarlamento approva le linee guida: stop al criterio del primo approdo, ricollocamento automatico dei migranti, sanzioni a chi viola il patto. Ma la parola ora passa ai governi: il possibile veto del «gruppo Visegrad»

 

Una «rivoluzione copernicana del sistema dell’asilo» la definisce l’europarlamentare di Possibile Elly Schlein, relatrice della riforma di Dublino per il gruppo dei Socialisti e Democratici. L’eurodeputata non nasconde la soddisfazione, ma parla anche di «un negoziato lungo e complesso, con 21 riunioni dei relatori ombra e svariate riunioni tecniche, in cui siamo riusciti a raggiungere un compromesso di alto livello, votato da una maggioranza ampia e trasversale che va dai Socialisti e Democratici, ai Verdi e la Gue, per arrivare ai Popolari e ai Liberali». Ora la parola passa al Consiglio, dove peserà il veto di alcuni paesi, in particolare quelli dell’Est Europa (il cosidetto gruppo di Visegrad) apertamente contrari ad accogliere rifugiati. «Il Parlamento ha dimostrato grande compattezza e lungimiranza, ci aspettiamo che il Consiglio Europeo sappia fare altrettanto, mettendo da parte gli egoismi nazionali e mettendosi al servizio di un progetto comune» conclude Schlein.

 

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