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Ieri in commissione Sviluppo sono stata nominata relatrice del gruppo S&D sul report in materia di Agenda post-2015. Con lo scadere dei Millennium Goals (nel 2015), infatti, alle Nazioni Unite si discuterà dei nuovi obiettivi per il periodo 2016 – 2030, con al centro l’obiettivo dello sviluppo sostenibile, e della tutela e promozione dei diritti di tutte e tutti. Si tratta di un dossier rilevante: è chiaro che l’Europa dovrà parlare con una voce sola per far sentire la propria voce e le proprie priorità.

Nel definire la posizione del Parlamento Europeo dovremo porre l’accento su alcune priorità, tra le quali credo sia particolarmente importante l’ inserimento di un autonomo obiettivo sulla lotta contro le diseguaglianze, entro gli Stati e tra gli Stati. Le diseguaglianze sono aumentate vertiginosamente nel corso della crisi, che da finanziaria è divenuta economica e che è riuscita a rendere i ricchi ancor più ricchi e i poveri più poveri. Alle diseguaglianze si riconducono tante delle gravi crisi che sono al centro dell’attualità: il tema dei conflitti che hanno come sfondo il controllo delle fonti energetiche, il tema dell’accesso alle risorse, quello delle migrazioni. Agire con forza a tutti i livelli contro le enormi diseguaglianze significa affrontare queste questioni alla radice.

Nella sezione video potete trovare il video del mio intervento in aula, sotto il link alla Relazione sull’UE e sul quadro di sviluppo globale post-2015

Relazione sull’UE e sul quadro di sviluppo globale post 2015

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