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Elly Schlein, quale sinistra con “Possibile?” 

“Una sinistra che metta al centro la lotta alle diseguaglianze, che noi abbiamo voluto mettere persino nel nostro simbolo. Una sinistra che si interroghi su cosa significhi essere tale nel 2016, di fronte alle enormi trasformazioni che hanno attraversato la società, e il mondo del lavoro. Una sinistra che rifiuti l’idea che per innovarsi bisogna fare cose di destra, e che rifiuti il dogma che ci propinano da anni del “non ci sono alternative”. Bisogna costruirle insieme. Quando abbiamo lanciato Possibile ci siamo interrogati a fondo sull’astensionismo crescente. Non ci rassegniamo a credere che sia indice di mancanza di voglia di partecipare alla cosa pubblica: i cittadini continuano a organizzarsi, ma al di fuori dai circuiti e palazzi della politica tradizionale che li ha delusi. Lo fanno raccogliendosi attorno a cause comuni, facendo comitati e associazioni a livello locale, battendosi per l’ambiente o il proprio diritto alla salute, per i beni comuni. Ecco, di fronte a una tale crisi di rappresentanza e dei corpi intermedi, la politica secondo me deve mettersi con umiltà all’ascolto di ciò che si muove nella società, per riportare queste spinte e istanze nel dibattito politico e nei luoghi decisionali. Mai con la presunzione di guidarle, ma con l’ambizione ben diversa di mettersi a disposizione, per accompagnarle e rafforzarle.”

 

 

Qui  trovate l’intervista integrale che ho rilasciato a ilpaesenuovo.it, quotidiano di Lecce e provincia.

 

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