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Lidia Baratta
6 giugno 2018

Matteo Salvini si allea in Europa con il blocco di Visegrad contro la riforma del regolamento di Dublino sul diritto d’asilo. Ma sono gli stessi che finora si sono opposti ai ricollocamenti obbligatori, previsti nel contratto di governo

Su un fronte Germania, Francia e i governi del Nord Europa. Sull’altro Italia, Spagna e i Paesi del quartetto di Visegrad, appoggiati dall’Austria, uniti per il “no” al testo di riforma del regolamento di Dublino sul diritto d’asilo, così come proposto dalla presidenza bulgara. Al Consiglio dei ministri dell’Interno Ue, non è riuscita a Matteo Salvini la mossa di raccogliere sotto un’unica bandiera i Paesi del Mediterraneo nella sua nuova alleanza con il gruppo dei Paesi dell’Est, capitanati dall’Ungheria di Viktor Orban. Grecia, Malta e Cipro, pur non soddisfatti, hanno lasciato la porta aperta al negoziato.

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«Salvini sbatterà presto contro il muro di Orban e dei Paesi di Visegrad», dice Elly Schlein, europarlamentare dei Socialisti e democratici e relatrice ombra della riforma di Dublino al Parlamento europeo. «È un asse improbabile contro il pessimo compromesso proposto dalla Bulgaria. Ma il tempo della propaganda, quando applaudiva ai muri di Orban, è finito. Senza la riforma di Dublino, si rischia di rimanere nella situazione attuale. E i Paesi di Visegrad saranno contenti, l’Italia no. Se Salvini vuole fare il bene dell’Italia, si deve sedere al tavolo dei negoziati, senza no preventivi, e chiedere a Orban di fare la sua parte. La retorica dei muri finirà per metterli gli uni contro gli altri».

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http://www.linkiesta.it/it/article/2018/06/06/la-folle-alleanza-salvini-orban-sui-migranti-loro-vincono-noi-perdiamo/38349/

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