di Vito Ladisa
3 ottobre 2018
“Seduto tra di noi c’è qualcuno arrivato a Bari sulla nave Vlora, ma adesso non lo riconosciamo più” – il lungo applauso che segue questa frase costituisce per molti in sala l’occasione per guardarsi intorno e, cercando tra le numerose persone accorse per ascoltare l’europarlamentare Elly Schlein (Possibile, S&D), soffermarsi sul sorriso emozionato di una signora di mezza età: una testimonianza così concreta da tagliare di netto ogni considerazione retorica su accoglienza e integrazione. Un promemoria necessario, perché l’incontro di domenica 23 (organizzato dall’associazione La Giusta Causa) capita in un periodo in cui la narrazione che descrive gli immigrati come la causa principale di disordine e insicurezza è sembrata dominare incontrastata. Capita in una settimana particolare per Bari, turbata dall’aggressione neofascista subita da alcuni manifestanti al termine del corteo antirazzista del 21 settembre. Capita a pochi giorni dalla presentazione del Decreto Salvini su sicurezza e immigrazione. Non è l’unica tappa pugliese del suo fine settimana, che l’ha portata sabato a Mesagne, Lecce e Brindisi, dove ha visitato il Centro di identificazione ed espulsione (Cie) ed il Centro accoglienza richiedenti asilo (Cara): ritmi quasi da Prima Repubblica per l’eurodeputata, che, spiega, vuole avvicinare alla popolazione le istituzioni e le discussioni europee, sopperendo alla scarsa informazione proveniente dai media – “Sembra che nel Parlamento Europeo si discuta solamente delle dimensioni delle uova, vi posso assicurare che non è così”.
[…]