Ci sono molte realtà in movimento, sia in politica che nella società. Fondamentale sarebbe provare a riallacciare i fili tra queste, cogliendo quella maggiore spinta alla mobilitazione che abbiamo visto in questi mesi. Credo sia necessario costruire un progetto comune insieme alle persone, attorno a proposte molto concrete sulle grandi sfide europee, da condividere con altri movimenti europei, come i Verdi e come Diem25, come Generations in Francia e Razem in Polonia, come En Comù Podem ed altri.
Attorno a battaglie comuni credo sia il momento di costruire un unico progetto, credibile ed innovativo, sia nei metodi che nei linguaggi, che nelle persone che lo rappresentano: un progetto solidamente europeista, ma radicalmente critico sui devastanti errori di questi anni. Un progetto che punti a democratizzare l’impianto europeo, a ridurre le disuguaglianze e avviare una decisa transizione ecologica dell’economia.
Da mesi con Possibile parliamo con molte altre realtà con cui condividiamo battaglie importanti, per cercare di dare forma ad un fronte progressista ed ecologista almeno a livello italiano, e tracciare un orizzonte europeo, che metta insieme chi non sta né con l’establishment né coi nazionalisti. Quello che bisogna evitare è ripetere gli errori del passato, riproponendo semplici sommatorie di sigle e gruppi dirigenti, che non parlerebbero più a nessuno e che sono state già bocciate dal nostro mondo. La politica può mettersi con umiltà all’ascolto e a disposizione di quel che già si muove nella società.
Ne abbiamo discusso con molti di voi negli incontri di questi mesi, continuiamo a farlo, scrivetemi cosa ne pensate a info@ellyschlein.it
La mia intervista su MicroMega a cura di Giacomo Russo Spena