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11 settembre 2018
di Daniele Biella

Fonti della Commissione a Vita.it: “Abbiamo inviato alle autorità croate i report delle violenze verso i profughi chiedendo loro di agire”. Dopo l’interrogazione all’europarlamento, ecco quindi una prima azione ufficiale per fare luce sulle dure condizioni di almeno 4mila persone. “In vista dell’inverno stiamo cercando luoghi idonei per le persone”

Confine Croazia-Bosnia, qualcosa si muove nella direzione di un rispetto minimo per i diritti umani. La Commissione europea risponde alle domande di Vita.it riguardo alle testimonianze dirette di comportamento violento della polizia croata nei confronti dei profughi che tentano di passare la frontiera da Bihac e Velika Kladusa, Bosnia: “La Commissione ha fatto avere alle autorità della Croazia i report di maltrattamenti e rifiuto di concedere la possibilità di richiedere asilo a persone di nazionalità non europea. Confidiamo nel fatto che la Croazia agisca esaminando in modo specifico tali report. Nel frattempo continuiamo a monitorare la situazione”, spiega la fonte ufficiale con cui ha parlato Vita.it.

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La pressione della Commissione Ue alla Croazia sul rispetto dei profughi si aggiunge all’azione di Elly Schlein e altri 21 eurodeputati (in coda all’articolo i loro nomi) di 11 Paesi diversi che nei giorni scorsi hanno depositato un’interrogazione parlamentare sul tema. Nell’interrogazione si chiede conto dei furti e delle violenze sistematiche perpetrate sulla base di testimonianze dalle autorità croate ai danni dei migranti su quel confine, denunciate in agosto anche dalla testata inglese Guardian.

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